La globalizzazione funziona?
Francesco Trabucco • SEGRETARIO DEL CONSIGLIO NAZIONALE DOGANALISTI
Le prime forme di globalizzazione dei mercati risalgono a centinaia di anni fa. Lo testimonia quanto scritto da Marco Polo nel IL MILIONE. Indubbiamente la rivoluzione industriale del XVIII secolo, con l’aumento della produzione agricola e industriale, determinò la ricerca di confini commerciali sempre più ampi.
All’inizio degli anni 2000 parlare di globalizzazione significava discutere di eventi che avrebbero cambiato in maniera definitiva il futuro della economia. Voleva dire stravolgere le istituzioni che regolavano i rapporti i internazionali, quelli all’interno dei singoli Stati e la vita delle persone comuni.
Cosa significa il termine globalizzazione
Si usa per indicare la dipendenza dei mercati nazionali da quelli internazionali. Sono ormai domanda e offerta “globali” che determinano i costi dei fattori di produzione. Consideriamo la terra, il lavoro e il capitale.
È l’effetto di una crescente intensificazione del commercio internazionale. La mobilità di capitali è sempre più rapida e i flussi migratori sono imponenti.
Ha portato innegabilmente benefici economici e culturali. Viene spesso però criticata per diversi motivi che fanno pensare a molti che non funzioni come dovrebbe.
Ecco alcune delle principali ragioni di critica
1. DISUGUAGLIANZE ECONOMICHE
Anche se la globalizzazione ha aumentato la ricchezza globale, la distribuzione dei benefici non è stata equa. Molti paesi in via di sviluppo hanno visto crescere le loro economie. Spesso questo ha avvantaggiato una piccola élite, lasciando indietro gran parte della popolazione. Allo stesso modo, in molti paesi sviluppati, la globalizzazione ha favorito i grandi capitali e le multinazionali. I lavoratori di classe media e bassa hanno visto stagnare o diminuire i propri redditi.
2. SFRUTTAMENTO DEL LAVORO
La ricerca di manodopera a basso costo da parte delle multinazionali ha portato alla delocalizzazione della produzione verso paesi con regolamentazioni meno rigide. I diritti dei lavoratori e le condizioni di lavoro in questi contesti sono spesso precari. Questo ha creato una forma di sfruttamento e un “dumping sociale”. Sono evidenti conseguenze negative per i lavoratori. Questo accade sia nei paesi sviluppati con la perdita di posti di lavoro che in quelli in via di sviluppo con lo sfruttamento e salari bassi.
3. IMPATTO AMBIENTALE
La globalizzazione ha stimolato un’enorme crescita del commercio e della produzione. Ha portato però anche a un aumento del consumo di risorse naturali e a maggiori emissioni di gas serra. Le attività industriali in paesi con standard ambientali meno rigorosi hanno accelerato il degrado ambientale globale, contribuendo al cambiamento climatico.
4. PERDITA DI SOVRANITÀ NAZIONALE
Le economie più integrate globalmente sono spesso influenzate dalle decisioni delle multinazionali o delle istituzioni internazionali. Ricordiamo il FMI o l’OMC. Questo può limitare la capacità dei governi di prendere decisioni che siano nel migliore interesse dei loro cittadini, poiché sono vincolati da accordi commerciali o dalle esigenze dei mercati finanziari globali.
5. OMOLOGAZIONE CULTURALE
La globalizzazione non ha solo portato a uno scambio culturale positivo, ma ha anche favorito la diffusione di una cultura di massa globale, spesso dominata dai prodotti culturali dei paesi più ricchi, in particolare degli Stati Uniti. Questo ha portato alla perdita di identità culturali locali e tradizionali in molte parti del mondo.
6. CRISI ECONOMICHE GLOBALI
La crescente interdipendenza economica ha reso più facile la diffusione di crisi finanziarie. Un problema in una parte del mondo, come la crisi finanziaria del 2008, può avere effetti devastanti su scala globale, connessi dalle complesse reti finanziarie internazionali.
7. NAZIONALISMO E PROTEZIONISMO
La sensazione di essere “lasciati indietro” dalla globalizzazione ha alimentato in molti paesi un crescente nazionalismo e protezionismo economico. Questo si manifesta in movimenti politici che cercano di chiudere i confini. Si vuole limitare il commercio internazionale e favorire politiche più isolate e autosufficienti.
La globalizzazione, è un sistema che funziona?
In sintesi, la globalizzazione viene vista come un sistema che funziona bene per le élite e le multinazionali. Lascia inevitabilmente molti individui, comunità e nazioni svantaggiati o vulnerabili. I suoi difetti non sono insormontabili, ma richiedono politiche globali più inclusive e sostenibili per far sì che i benefici siano distribuiti in modo più equo e che si limiti il suo impatto negativo sull’ambiente e sulle culture locali.