Accise e piccoli birrifici artigianali
BRUNO SANNA • Esperto di settore
A partire dal 1 luglio 2019, per effetto dell’entrata in vigore del Decreto MEF del 4 giugno 2019, commentato dalla Circolare dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli n. 4, prot. 57561 del 28 giugno 2019, è stato ridefinito l’assetto del deposito fiscale dei piccoli birrifici artigianali. Sono state introdotte nuove modalità di accertamento e di contabilizzazione della birra prodotta. È previsto il differimento del pagamento dell’accisa, dalla fase di produzione del mosto alla fase di condizionamento del prodotto o, addirittura, di immissione in consumo dello stesso.
Questo decreto prevede la possibilità di scegliere tra due diversi assetti del deposito, cui corrispondono differenti modalità di accertamento dell’accisa:
Piccolo birrificio con giacenze in sospensione di accisa
In tal caso il birrificio detiene in deposito birra condizionata ad accisa sospesa. Corrisponde l’accisa al momento dell’immissione in consumo dei prodotti confezionati.
Per la circolazione dei prodotti sul territorio nazionale emette la bolla di accompagnamento XAB. Per i prodotti spediti all’estero viene emesso l’e-AD, nei confronti di un codice d’accisa di altro Paese Ue (nel caso di spedizione in altro Paese Ue) o sull’Ufficio doganale di uscita (nel caso di spedizione in Paese extra Ue).
Piccolo birrificio senza giacenze in sospensione di accisa
In tal caso il birrificio detiene in deposito birra condizionata ad accisa assolta. Corrisponde l’accisa al momento del condizionamento dei prodotti.
Per la circolazione dei prodotti sul territorio nazionale emette la bolla di accompagnamento XAB. Per i prodotti spediti all’estero viene emesso l’e-DAS unionale, nei confronti di codice d’accisa di altro Paese Ue (nel caso di spedizione in altro Paese Ue) o sul codice dell’Ufficio doganale di uscita dalla UE.
Accise agevolate per i piccoli birrifici
Stiamo parlando di un comparto che comprende ormai quasi 1200 birrifici in tutta Italia. Circa un quarto è agricolo. Produce cioè da sé le materie prime necessarie. La birra artigianale ha una produzione di 48 milioni di litri, di cui quasi 3 milioni di litri destinati all’export e un valore di oltre 430 milioni di euro sul mercato del fuori casa. Garantisce 92.000 posti di lavoro tra addetti diretti e indiretti.
La riduzione dell’accisa per i piccoli birrifici artigianali risponde alle richieste di Coldiretti e Consorzio Birra Italiana per sostenere la filiera della birra agricola 100% italiana. Sono tante le imprese, spesso di giovani, impegnate a garantire un prodotto di qualità, innovativo e legato al territorio. Rilevanti gli effetti positivi sull’ambiente e l’occupazione.
Le prime agevolazioni per i piccoli birrifici artigianali sono arrivate con il Decreto 4 giugno 2019 del MEF recante le “norme di attuazione del comma 3-bis dell’art. 35 del D.Lgs. n. 504/95, inserito dall’art. 1, comma 690, lett. a), della legge n. 145/2018”. Ha fatto seguito la legge 30 dicembre 2021, n. 234, recante il “bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024”. Infine, per effetto del Decreto-legge del 29.12.2022 n. 198 (Milleproroghe) con l’articolo 15 bis, sono stati statuiti i criteri per l’applicazione delle aliquote di accisa ridotte, limitatamente agli anni 2022 e 2023.
Cosa prevede la Legge di Bilancio 2025?
Con la Legge di Bilancio 2025 si innalza dal 40 al 50% lo sconto d’accisa per i microbirrifici sino a 10.000 ettolitri di produzione annua. Si rinnova lo sconto al 30% per i birrifici sino a 30.000 ettolitri e al 20% per quelli la cui produzione annua non superi i 60.000 ettolitri annui di prodotto finito.
In pratica, relativamente all’attuale aliquota di accisa sulla birra di € 2,99 per ettolitro e per grado Plato, a decorrere dal 2025 di seguito gli sconti previsti per i birrifici:
- 50% per una produzione fino a 10.000 hl
- 30% per una produzione fino a 30.000 hl
- 20% per una produzione fino a 60.000 hl
Si tratta in realtà di un ritorno al passato. Gli stessi sconti erano stati introdotti nel 2022 e poi prorogati nel 2023. Nel 2024 invece era stato compiuto un passo indietro. Erano stati eliminati gli sconti per i birrifici con produzione maggiore di 10.000 hl. Era stata prevista una riduzione per questi ultimi al 40%.
Con questo provvedimento le agevolazioni previste dalla Legge di Bilancio non hanno una scadenza. Entreranno in vigore teoricamente a tempo indeterminato. In altre parole, si tratta, almeno sulla carta, di una misura strutturale che supera il limite dei precedenti interventi. Un conto infatti è ragionare su una misura che non offre garanzie sul futuro, non sapendo se verrà rinnovata, un conto è avere la sicurezza che la nuova disciplina resterà in vigore nei prossimi anni. È possibile così fare valutazioni imprenditoriali di conseguenza.