Il test di medicina 2024
GIOVANI

Il test di medicina 2024

un gruppo di studenti di quinta del Liceo CLASSICO G. Carducci di milano

Non siamo più sorpresi nell’apprendere che per l’ennesima volta le date e le modalità del test di medicina 2024 siano state modificate. In un anno e mezzo si sono susseguite una serie di notizie, ufficiali e non. Non hanno fatto altro che diffondere un clima di confusione e incertezza tra noi studenti. Nulla è stato reso noto fino a gennaio, quando è stato smentito tutto ciò che davamo ormai per certo. Le uniche informazioni sommarie e spesso contraddittorie su cui potevamo contare le abbiamo apprese da giornali e siti online.

Questa volta, però, il Ministero dell’Università ha deciso di superare se stesso. Il 15 febbraio ci sono state comunicate le modalità. Il test si terrà nelle sole date del 28 maggio e 30 luglio. I quesiti passeranno da cinquanta a sessanta e che cambierà il numero di quiz per ogni materia.

Siamo sconcertati!

Quando abbiamo iniziato a studiare non ci saremmo mai aspettati che, oltre a dover affrontare un test già di per sé strutturato in modo assurdo, avremmo dovuto anche fare i conti con la disarmante incapacità e mancanza di organizzazione dimostrata dalle istituzioni. La scelta di queste date ci pone inoltre nella condizione di dover mettere in secondo piano la maturità per concentrarci sul nostro futuro.

Riteniamo sinceramente inammissibile che il percorso di studio dei futuri medici italiani venga posto in secondo piano. Sono penalizzati per di più tutti coloro che in quarta avevano già svolto il test. In molti casi avevano ottenuto un punteggio ottimale che gli avrebbe sicuramente permesso di coronare il sogno di studiare medicina.

Siamo studenti di quinta superiore. Come molti altri ragazzi e ragazze in tutta Italia lavoriamo sodo tutti i giorni per raggiungere i nostri obiettivi e aprire la strada al nostro futuro. Il minimo che possiamo pretendere è serietà e organizzazione da parte del Ministero dell’Università, garante della tutela del diritto allo studio.


Pubblicato su la Repubblica il 26.02.2024