La Giustizia tributaria
ALESSANDRO GIUNGI • INTERVENTO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO
La Giustizia tributaria è la giurisdizione chiamata a decidere su un contenzioso annuale di oltre 40 miliardi di Euro. Deve anche bilanciare le richieste impositive provenienti dallo Stato con il diritto-dovere del cittadino di contribuire esattamente con quanto la legge gli richiede.
Voglio segnalare allora l’enorme sforzo impositivo dei cittadini e delle imprese milanesi che contribuiscono con 19 miliardi e 200 milioni di Euro di imposte all’anno al bilancio dello Stato, a fronte di un bilancio comunale di 3 miliardi di Euro. L’Amministrazione comunale è ben consapevole dell’enorme e generoso sforzo contributivo delle sue cittadine e dei suoi cittadini. Dal 2020 ha alzato la soglia di reddito imponibile esente dall’addizionale municipale IRPEF da 21.000 a 23.000 Euro, con un costo per le casse comunali di oltre 10 milioni di Euro l’anno.
Il rapporto tributario giusto ed equo
Sottolino quanto la città di Milano contribuisca con il proprio gettito fiscale al benessere di tutto il Paese. È comunque un dato di fatto come siano migliaia i cittadini milanesi che annualmente devono confrontarsi con un contenzioso tributario. Questo può assumere aspetti di enorme preoccupazione e angoscia per chi è chiamato ad affrontarlo.
Ritengo allora, nella mia veste di amministratore locale, che per il suo ruolo diventa anche “antenna” sul territorio, che la Giustizia tributaria debba dare risposte il più possibile eque e sollecite. È importante, quindi, che la riforma legislativa avviata con il precedente Governo e continuata con l’attuale, proceda nella indispensabile direzione della modernizzazione e professionalizzazione della Giustizia tributaria. Solo un rapporto tributario percepito come giusto ed equo è in grado di garantire un’adesione spontanea e sincera agli obblighi tributari. In tal senso, il sistema impositivo progressivo e proporzionale alle possibilità economiche, rimane il criterio impositivo più democratico. È anche quello più costituzionalmente coerente. I condoni fiscali non trovano spazio e certamente non nella misura compulsiva cui vi ricorre l’attuale Governo.
I criteri della Giustizia
Torno su un punto che ritengo imprescindibile. Quando vi è una procedura di contestazione tributaria, il cittadino deve poter contare su una Giustizia certa e veloce. Credo anche che sia importante evitare, nel sistema giudiziario fiscale, una severità di giudizio. È necessario considerare la differenza tra l’evasore totale e chi abbia commesso una irregolarità. Magari una norma può presentare oggettive difficoltà interpretative. In tal senso, è certamente necessario porre un freno all’eccessivo e frammentario andamento della legislazione fiscale. Questa complica moltissimo la vita del contribuente, a volte portandolo a commettere errori contributivi in alcun modo voluti.
Altresì, sono completamente d’accordo con il seguente passaggio contenuto nella relazione di inaugurazione dell’anno giudiziario tributario del Presidente della Corte di Giustizia Tributaria di Secondo Grado della Lombardia, Dottor Mauro Vitiello: “Le Agenzie delle Entrate dovrebbero evitare di presentare impugnazioni, avverso sentenze sfavorevoli, che siano manifestamente infondate o inammissibili, applicando quel principio di collaborazione e buona fede positivizzato all’art. 10, comma 1, dello Statuto dei diritti del contribuente. Questo principio deve permeare i rapporti tra quest’ultimo e l’amministrazione finanziaria anche nel giudizio tributario. La parte pubblica, ancor più di quella privata, dovrebbe essere tenuta a garantirlo, in un’ottica di miglior funzionamento del sistema, oltre che di risparmio di inutili spese processuali”.
Il ruolo delle Amministrazioni locali
Ebbene, questo principio di collaborazione e buona fede giudiziaria, espresso in forma così chiara e esaustiva dal Presidente Vitiello per quel che riguarda le Agenzie delle Entrate, dovrebbe essere esteso e valere per tutte le Amministrazioni statali. Soprattutto a partire da quelle locali. Dal momento che il cittadino affronta un contenzioso giudiziario con l’Amministrazione e un Giudice afferma in Sentenza le sue ragioni. È veramente sconfortante assistere a successive impugnazioni del tutto prive di ragionevolezza e fondatezza. Questi comportamenti, inevitabilmente, incrinano il rapporto di fiducia e collaborazione che deve legare lo Stato e i cittadini, in materia di riscossione fiscale e, in generale, in sede di contestazione amministrativa.
D’altra parte, spetta in primis alle Amministrazioni locali far comprendere a cittadine e cittadini il valore civico e altissimo dell’adempimento tributario.
Scuola pubblica, sanità pubblica, sono i primi e più importanti aspetti di quello che lo Stato è chiamato a garantire, con il gettito fiscale, ai propri cittadini. Garantisce tali servizi proprio a partire da coloro che hanno minori capacità economiche.
Due esempi di cosa succede a Milano
E allora assume un significato anche simbolico importante, sulla necessità di rispettare gli obblighi fiscali, quanto contenuto nella delibera – in fase di approvazione in Consiglio comunale – del regolamento per l’autorizzazione alla registrazione di marchi contenenti la denominazione “Milano”. È espressamente previsto che l’autorizzazione non verrà rilasciata in presenza di violazioni gravi relativamente al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali.
Concludo con un riferimento cittadino che forse esce un po’ dall’oggetto dell’inaugurazione dell’anno giudiziario tributario. Ritengo importante citarlo per quel che rappresenta nel suo complesso. Mi riferisco a quanto recentemente deciso dall’Università degli Studi di Milano. È stata ampliata l’area di esenzione del pagamento delle tasse universitarie a chi abbia un ISEE inferiore ai 30.000 Euro. Prima questa soglia era fissata a 22.000 Euro. Godranno dell’esenzione 27.000 studenti, che rappresentano la metà degli iscritti. A me pare un perfetto esempio di tassazione virtuosa.
ALESSANDRO GIUNGI
Consigliere Comunale • Gruppo Consiliare Partito Democratico Beppe Sala Sindaco
Presidente Commissione Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026
Vicepresidente Commissione Educazione e Food Policy
Vicepresidente Sottocommissione Carceri