Liberalizzazione del codice degli appalti
Il codice degli appalti, con la liberalizzazione di quelli sotto-soglia fino a 5,3 milioni di euro, presentato dal governo Meloni, permetterà alle stazioni appaltanti di decidere di attivare procedure negoziate o affidamenti diretti.
Questo procedura preoccupa perché riduce la trasparenza e rende il sistema degli appalti pubblici più vulnerabile di fronte agli appetiti della criminalità organizzata. Gli appalti sotto i 125.000 euro dovranno essere affidati direttamente senza che sia definito alcun criterio né la necessità di alcuna motivazione. Quelli sotto la soglia di 5,382 milioni di euro possono essere assegnati con procedura negoziata senza bando e possono essere invitate tra le 5 e le 10 imprese.
Secondo ANAC quindi oltre il 90% degli appalti pubblici dovranno o potranno essere assegnati senza gara
In nome di una presunta velocizzazione delle assegnazione dei lavori si indeboliscono le procedure che possono garantire concorrenza e trasparenza. Come la liberalizzazione del codice degli appalti anche quella dei subappalti, oltre a indebolire le tutele dei lavoratori, come denunciato dalle organizzazioni sindacali, crea le condizioni per infiltrazioni illegali.